Fondazione “L.Einaudi”, Roma, 1995

Nel volume si propone un’interpretazione del liberalismo crociano in senso squisitamente metodologico.
Il liberalismo non è visto soltanto come un insieme di dottrine o come un movimento etico-politico, ma come una concezione generale della vita, in grado sia di interpretare le categorie fondanti la socialità, sia di operare nella storia, orientando l’azione. Il liberalismo è dunque, secondo l’autore, un’utopia operante, eternamente imperfetta. Nel volume si tocca anche il tema fondamentale del rapporto fra storicismo e giusna-turalismo, già affrontato da Carlo Antoni in un serrato confronto con le moderne filosofie politiche anglosassoni. Centrale è poi il tema dell’individuo comunitario, come fondamento della libertà e della democrazia, che presenta analogie con la ricerca, in campo economico, di Amartia Sen. L’autore analizza anche il tema del rapporto fra individuo e Stato e affronta l’interpretazione del liberalismo di Croce, Antoni, De Ruggiero e Popper. In appendice si analizza brevemente il pensiero di Antonio Gramsci in rapporto al crocianesimo.