Si è spento il 13 ottobre a Berlino per un aneurisma addominale Giuseppe Di Costanzo. Studioso colto e raffinato di storia della filosofia, si era formato accademicamente alla scuola di Pietro Piovani e Fulvio Tessitore. Autore di saggi e traduzioni sempre filologicamente impeccabili, aveva dedicato la maggior parte dei suoi studi allo storicismo tedesco. La Germania e Berlino in particolare erano per lui una seconda patria.

La sua vera vocazione, forse, era però la scrittura. La critica letteraria (diceva cose non banali sul cinema e il teatro) ma soprattutto la narrativa. Ricordiamo i romanzi, I popoli del 1980 (che lessi giovanissimo in manoscritto), I nemici del 1988, Lo sciacallo edito da Einaudi del 1996, Il progetto del 1999 e l’ ultimo, Tutto tranne l’ amore recentemente edito dalla casa editrice Ad est dell’ equatore, sulla quale aveva puntato per la freschezza e l’ originalità della proposta editoriale.

Volle scrivere per l’ editore Palomar la prefazione alla raccolta di poesie inedite di Gaetano Di Maio, il commediografo che frequentavamo giovanissimi studenti di quel liceo, il Vico al quale rimase sempre fortemente legato. Giuseppe Di Costanzo ricordava alcune considerazioni di Gaetano Di Maio che gli erano rimaste indelebili nella memoria. Fra queste quella che potremmo dire fu la sua poetica per lungo tempo: «Ma nel nostro tempo», sosteneva, «più che mai bisognoso, e voglioso, di ciarlatani e di gaglioffi, chi si pone dal punto di vista della scrittura, chi sente l’ urgenza dell’ espressione, non può che lasciarsi guidare da questa idea di purezza espressiva, e deve dunque essere pronto alla vera marginalità (l’ opposto della finta sotterraneità, accademizzata in senso deteriore), addirittura», lo diceva con sottile, autentica ironia, «alla clandestinità».

Oggi la salma tornerà nella sua Napoli dove si terrà il rito funebre nella chiesa del Buon Consiglio di via Girolamo Santacroce alle 12.30.

ERNESTO PAOLOZZI

18 ottobre 2013 14 sez. NAPOLI http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/10/18/giuseppe-di-costanzo-la-purezza-espressiva.html?ref=search